Emanuela Giusi Gaeta – Trasferimento Tecnologico, Spillover e Crescita Ottimale in Condizioni di Incertezza
L’articolo presenta alcune applicazioni di controllo ottimo stocastico al modello neoclassico di crescita in presenza di investimento estero ad alta intensità di capitale umano. Quest’ultimo affluisce a due paesi riceventi a differente livello di sviluppo (alto e basso) in base al programma massimizzante di un investitore estero. In assenza di tale investimento le economie riceventi si comportano come nel tradizionale modello di crescita neoclassico, sperimentando quindi un tasso di crescita pro-capite nullo in steady-state. Lo stock di capitale estero viene utilizzato come input addizionale nella funzione di produzione dei paesi riceventi.
L’analisi è a due stadi; nel primo si investiga sulla scelta ottimale di un investitore estero che deve ripartire il suo investimento human capital intensive, tra i due paesi, in condizioni di incertezza. L’incertezza è indotta dal basso livello di capitale umano che caratterizza il paese in via di sviluppo e che lo rende equiparabile ad un asset rischioso. Stabilita la scelta di investimento, si analizzano gli effetti di quest’ultimo sul processo di accumulazione interna dei paesi riceventi nella duplice ottica di presenza e assenza di esternalità positiva (learning by doing) del capitale estero su quello domestico legata al contenuto tecnologico insito nel primo. Questa duplice ipotesi di lavoro permette di confrontare i risultati, in termini di crescita domestica, indotti dal trasferimento tecnologico operato dall’investimento estero. Il paper dimostra che in ambedue i casi si ottiene una crescita endogena ma, in assenza di esternalità, quest’ultima risulta artificialmente sostenuta dal flusso di investimento estero, dato che la produttività del capitale domestico tende asintoticamente a zero. La possibilità invece di sfruttare adeguatamente il contenuto tecnologico insito nel capitale estero, grazie all’ effetto di learning, induce una complementarietà tra le due tipologie di capitale che sostiene la produttività del capitale domestico. La conclusione quindi è che il livello di capitale umano di una economia non è di per sé condizione necessaria e sufficiente per innescare un reale processo di sviluppo endogeno se non vengono implementate azioni di policy tese alla valorizzazione di detto capitale, come la spesa in ricerca e sviluppo, la qualità scolastica, la qualificazione professionale ed in generale le infrastrutture socio-economiche legate a tali variabili…
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